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L'espansione russa sotto Alessandro I (1801–1825)

 

Paolo I
Paolo I

Dopo l'assassinio di Paolo I, nel 1801 seguì sul trono suo figlio Alessandro I (fratello di Ekaterina Pavlovna Romanova, regina del Württemberg), che crebbe sotto la custodia di sua nonna, la prussiana Caterina II e fu educato nello spirito dell'illuminismo1. Dopo la sua ascesa al trono riformò l'apparato statale in conformità con i principi del dispotismo illuminato2.

Cercò di promuovere l'istruzione intellettuale e di attenuare la difficile sorte dei servi della gleba. Iniziò il suo governo con l'abolizione della tortura e delle punizioni corporali, vietò l'uso della tortura durante gli interrogatori. Esibire i servi della gleba per la vendita o mettere degli annunci sui giornali venne vietato nel 1801.

La politica interna di Alessandro

la Nuova Russia
la Nuova Russia

L'8 ottobre 1802, allora poco dopo l'ascesa al trono, Alessandro I divise il grande governatorato della Nuova Russia, creato da suo padre Paolo I, nei governatorati di Ekaterinos-lav, Taurida e Nikolaev (successivamente Cherson) ed elaborò un piano per lo sviluppo delle zone quasi deserte conquistate ai ottomani (turchi).

Per questo si basava sull'esperienza acquisita dai suoi predecessori.

Per la formazione di nuove colonie dovevano essere messi a disposizioni dei terreni in prossimità dei porti di Odessa e Teodosia. I viticoltori e le persone con esperienza in orticoltura dovevano essere insediati in Taurica; i contadini invece nei pressi del fiume Molotchna.

manifesto
2° manifesto di Caterina II

Nel 1804 Alessandro I emanò il suo primo manifesto concedendo ai volontari all'emigrazione gli stessi privilegi del manifesto di Caterina II del 1763.

Nella prima metà del 19° secolo circa 55.000 tedeschi si insediarono come agricoltori e artigiani nelle colonie e nelle città della Nuova Russia.

Molti emigranti provenivano dal Baden3, dall'Alsazia4, dal Palatinato e dalla Svizzera; ma la maggior parte veniva dal Württemberg, una regione della Germania sud-occidentale che a quel tempo concedeva ai suoi cittadini il diritto di espatrio. Spesso agli emigranti tedeschi si unirono anche olandesi, francesi, svedesi e italiani.

Le ragioni dell'emigrazione dei cittadini del Württemberg erano molteplici. In questa prima fase, dal 1804 al 1810, prevalevano i problemi economici.

L'agricoltore ora va a cavallo sui suoi ex oppressori, ha gettato via la zappa; gli animali che prima distruggevano semina e raccolto sono a terra, stecchiti. Lui stesso segue l'obiettivo di "pace e armonia" e quindi il modello di re Enrico IV (medaglione sulla giacca). Gli ex privilegiati portano la bilancia della giustizia con "l'uguaglianza, la libertà e lo sgravio del popolo" e sono obbligati ad una "tassa di proprietà". Tutti e tre portano la coccarda, il simbolo dell'unità patriottica.
L'abolizione del diritto feudale

All'entusiasmo iniziale dei cittadini del Württemberg per la Rivoluzione Francese fu posto un freno quando le truppe francesi nel 1796 si scagliarono come "branchi di lupi affamati" sul paese. Le persone fuggirono nei boschi o presero le armi per difendersi dai saccheggiatori.

Gli anni di conflitti, prima con e poi contro Napoleone (guerre rivolu-zionarie francesi dal 1792 al 1802, guerre napoleoniche dal 1800 al 1814/15) erano costati enormi sacrifici di vite umane, ma anche soldi e beni materiali.

in rosso la provincia sveva nel Sacro Romano Impero
in rosso la provincia sveva
nel Sacro Romano Impero

Secondo i termini dell' armistizio del 1797, gli Stati della Provincia Sveva (uno dei 10 distretti del Sacro Romano Impero) dovevano fornire cavalli, cereali e mangime. Quando iniziò nel 1798 la 2^ guerra di coalizione5 (Groß-britannien, Österreich, Russ-land, dem Osmanischen Reich, Portugal, Neapel, dem Kirchen-staat, Österreich, Kurbayern, Kur-mainz und Württemberg gegen Frankreich) contro i francesi, anche il Württemberg fu costretto a partecipare ai costi di guerra ed a nutrire gli austriaci nel paese. Nel 1799 i francesi tornarono e dissanguarono nuovamente il paese.

Lo sforzo bellico quasi ininterrotto spingeva gli oneri fiscali alle stelle e portò, in tempo di guerra, a permanenti imposte speciali e confische e in tempi di pace invece al pagamento di debiti di guerra alle potenze vincitrici.

Ma anche la sovrappopolazione e la povertà a causa della divisione reale6, furono motivi di emigrazione.

Mentre i benestanti, con l'emigrazione, cercarono di salvare l'ultimo resto della loro proprietà, i poveri volevano migliorare la loro sorte.

per approfondimenti clicca qui L'emigrazione dei tedeschi nella regione del Mar Nero
le spartizioni della Polonia nei anni 1772, 1793 e 1795
le spartizioni della Polonia nei anni 1772,
1793 e 1795

Ci si chiede perché emigrarono proprio in Russia, se la maggior parte, già intorno al 1800, era emigrata nella allora Polonia prussiana? In questo i benefici speciali dello Stato (privilegi) ebbero un ruolo impor-tante, perché a quel tempo erano più favorevoli in Russia che in Prussia.

 

 

 

Ivan il terribile
Ivan IV

Già a partire da Ivan il terribile esistevano particolari vantaggi per i mercanti stranieri, che potevano vivere in Russia secondo i loro usi e costumi. Anche Pietro il grande, che nella primavera del 1690 visitò per la prima volta la Nemezkaja Sloboda, il sobborgo tedesco a Mosca, garantì esplicitamente, nel 1702 con il suo manifesto, agli emigranti tedeschi la libertà di religione. Lo stesso manifesto, nel 1735 venne rinnovato dalla zarina Anna Ivanovna e nel 1751 da Elisabetta I. Caterina II, nel 1763, espanse i privilegi di questo manifesto e insediò nella regione del Volga dal 1764 al 1767 circa 30.000 tedeschi.

coloni tedeschi
coloni tedeschi

A chi era disposto a stabilirsi in Russia come colono, non gli veniva promesso solo del terreno ereditario per l'ultimo figlio (minorasco) e il materiale di base per l'insediamento, ma anche l'esenzione fiscale per i primi 10 anni, un ampio autogoverno, l'esenzione dal servizio militare, la libertà religiosa e la possibilità di tornare in patria.

Per un paese così autoritario come l'Impero zarista, nel quale la maggior parte della popolazione rurale viveva nello stato di servitù della gleba e nel quale la Chiesa ortodossa russa era la Chiesa di Stato, questi benefici erano abbastanza consistenti.

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Anmerkungen

1 Illuminismo = denominazione di un era intellettuale in Europa durante il 18° secolo. In generale comprende l'estensione della nostra mente.
“Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!” fu secondo il filosofo tedesco Immanuel Kant il motto dell'Illuminismo europeo, che intende con ciò la liberazione interiore dal paternalismo. Decisivi per l'Illuminismo sono, accanto al razionalismo e l'empirismo, i seguenti punti di vista: la critica verso la chiesa ed il dogmatismo religioso, la critica verso lo Stato e l'ordine sociale, la fede incondizionata nel progresso, la tolleranza in società, politica e religione, cosmopolitismo, individualismo, deismo (teoria filosofica in base al quale Dio ha creato l'uomo e il mondo ma poi non interviene più nel corso della crescita del mondo)

2 Dispotismo illuminato = il reggente non veniva più visto come un sovrano incaricato da Dio e superiore ad ogni legge, bensì come un rappresentante supremo di un razionale ordinamento statale il cui obbligo è di servire il bene comune.

3Circa la metà degli emigranti dell'elettorato di Baden lasciarono il paese in modo illegale - senza il permesso delle autorità.

4 Basso RenoDal 1798 - 1871 la regione Alsazia faceva parte della Francia. Oggi è una delle 26 regioni della Francia.
Negli anni dal 1803 al 1817 vi furono tre ondate d'emigrazione di Alsaziani verso la Russia Meridionale. La maggior parte proveniva dalle province di Wissembourg, Haguenau e Saverne, nel Basso Reno in Alsazia. Queste zone durante la Rivoluzione Francese soffrirono economicamente più tante di altre. In quel periodo circa 40.000 persone lasciarono la loro patria e andarono ad est, dall'altra parte del Reno. Solo nel 1798 poterono tornare in Alsazia, ma erano senza terra e senza mezzi. Sempre con la speranza di un pezzo di terra proprio, molti agricoltori Alsaziani cercarono un nuovo inizio in Russia.
La prima ondata d'emigrazione ebbe inizio con il Manifesto di Alessandro I. Già nel 1803/04 molte famiglie andarono nelle aree di Odessa dove furono insediate nelle colonie di Liebental (valle dell'amore) ed in Crimea.
Negli anni 1808/09 seguì la 2^ e più grande ondata d'emigrazione. Questo gruppo, insieme a coloni del Palatinato Meridionale e del Ducato di Baden, fondò le colonie cattoliche sul Cuciurgan e sul Beresan.
Dopo la caduta di Napoleone e l'invasione dell'Alsazia, nel 1817 seguì una 3^ ondata. I mali della società e la disastrosa situazione finanziaria della maggior parte delle aziende agricole e dei loro contadini (i cattivi raccolti negli anni 1815-1817), costrinsero molte persone ad emigrare.

5 2^ guerra di coalizione = La politica aggressiva, cioè il deciso spingersi avanti dei francesi nel contesto delle "guerre napoleoniche" portò alla seconda guerra di coalizione (1799-1802) delle potenze europee (Regno Unito, Austria, Russia, l'Impero ottomano, Portogallo, Napoli, Pontificio, Austria, Elettorato di Baviera, Elettorato di Magonza e Ducato di Württemberg) sotto la guida dello zar russo Paolo I contro la Repubblica francese, che si concluse con la sconfitta dell'Austria nel 1800 e con la pace temporanea con l'Inghilterra (Trattato di Amiens) nel 1802.

6 Con la divisione reale, la proprietà di una famiglia, in particolare il terreno, veniva divisa in modo “reale” uguale tra tutti gli eredi. Questa ripartizione si applicava per ogni eredità, così che il numero di lotti minimi aumentava con il tempo.
Nell’agricoltura, la divisione reale portava alla continua frammentazione del terreno e a un gran numero di piccoli campi, spesso in forma di strisce. La divisione reale portava al fatto che presto i campi divennero troppo piccoli per nutrire una famiglia, così in Wirtemberg ci sono stati i primi agricoltori con attività secondarie, che eseguivano anche un altro mestiere.
Allo stesso tempo i beni ereditati assicuravano un minimo di sussistenza, perché non si ereditava solo un pezzo di campo, ma anche una quota della casa dei genitori. Tuttavia, spesso si trattava solo di poche stanze dove si ammassavano intere famiglie.