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La politica d'insediamento sotto Caterina II

(parte 2 di 3)

Caterina II di Russia
Caterina II di Russia

Caterina II, nell'interesse del miglioramento della Russia, iniziò, poco dopo la sua ascesa al trono, una vasta politica d'insediamento delle steppe del Volga, precedentemente abbandonate, e si occupò anche della salvaguardia del fianco meridionale della Russia dai popoli asiatici.

Mentre i suoi predecessori diedero la preferenza agli immigrati che potevano contribuire alla difesa militare del confine meridionale dell'Impero, come per esempio gli slavi ortodossi dei Balcani sotto Anna Ivanovna e i coloni militari serbi sotto Elisabetta I, Caterina si aspettava che gli immigrati avessero diffuso tra la popolazione locale la loro conoscenza dei metodi avanzati in agricoltura, orticoltura, zootecnia e artigianato.

 

Nel 17° e 18° secolo un gran numero di contadini, servi della gleba, fuggirono in queste zone di confine a sud e a sudest.

Negli anni che seguirono il 1760 in questo territorio, su iniziativa del governo russo, si stabilirono sul Volga, scendendo verso Saratov, proprietari terrieri e contadini statali1, chiamati in russo Odnodivorzi .

Nomadenstamm
Nomadenstamm

 

Con l'insediamento di una popolazione che si occupava di agricoltura, qui ed in altre zone dell'Impero, lo stato cercò o di stanziare le tribù nomadi o di spingerle indietro.

 

Il 1° manifesto di Caterina

Nel 1762 la zarina Caterina II emanò un editto, invitando i coloni stranieri (con l'esclusione degli ebrei) a colonizzare le terre abbandonate e spopolate della Russia. Poiché il manifesto non conteneva le condizioni d'immigrazione (privilegi concessi ai coloni), rimase senza successo.

Il 2° manifesto di Caterina

manifesto
2° manifesto di Caterina II

Così il 22 luglio 1763 Caterina emanò il suo secondo editto che era rivolto a tutti gli stranieri: mercanti, piccoli borghesi e contadini (ebrei compresi). Il manifesto, che questa volta conteneva vari privilegi, venne tradotto in diverse lingue e pubblicato sui giornali stranieri.

Caterina ordinò di dare agli editori dei giornali che pubblicavano il manifesto, un premio di 100 chervonetz.

 

La risposta più grande venne dalla zona dell'Assia meridionale e del Palatinato.

 

I privilegi del 2° manifesto corrispondevano ai desideri degli emigranti tedeschi: esso prometteva

  • la libertà personale per tutti quelli che immigravano in Russia;
  • la libertà di stabilirsi in qualsiasi posto dell'Impero;
  • la libertà religiosa e il diritto di costruire le proprie chiese;
  • l'autogoverno locale ed il diritto di lasciare la Russia in qualsiasi momento;
  • l'esenzione dal servizio militare (i volontari avrebbero ricevuto 30 rubli);
  • l'esenzione da tutte le tasse, da tutti i servizi e dall'obbligo di dare vitto e alloggio alle truppe in guerra; il tutto per una durata di 30 anni (per chi si insediava nelle città dai 5 ai 10 anni), dopo di che valevano le tasse ed i servizi consuete del posto;
  • la concessione di prestiti (con la restituzione senza interessi dopo 10 anni) per l'edilizia abitativa;
  • la concessione di fondi per il viaggio, a partire dal confine russo fino al luogo d’insediamento.

 

Per la maggior parte dei coloni privi di mezzi, la concessione di fondi per il viaggio fu una grande tentazione.

Carl Röchling: battaglia di Leuthen (5/12/1757), 
Attacco al portale della chiesa
Carl Röchling:
battaglia di Leuthen (5/12/1757),
Attacco al portale della chiesa

Ma un particolare incentivo all’emigrazione, per molti era l'esenzione dal servizio militare, poiché allora i sovrani tedeschi non chiedevano solo il servizio bellico e le tasse, ma decine di migliaia di uomini e bambini venivano venduti alle potenze straniere, come l'Inghilterra e la Francia. Con l’emigrazione molti uomini riuscirono a sfuggire ai metodi brutali del reclutamento2.

 

casa a pareti intelaiate

Per il reclutamento dei coloni, il governo russo incaricò reclutatori statali e privati (vyzyvateli), chiamati locatori3 e, spesso in violazione ai divieti d'emigrazione, reclutarono coloni nel paese d'origine. Per i loro servizi, per ogni famiglia persuasa, i locatori statali ricevevano un premio. I locatori privati, per la maggior parte francesi, olandesi e svizzeri, invece ricevevaro, per ogni famiglia reclutata, un prestito della durta di dieci anni e 3 parcelle di terreno sul lato est, il lato più basso del fiume Volga, per ogni 100 famiglie reclutate.

I locatori che reclutarono chiunque a caso, senza scrupoli e senza rispettare l'idoneità contadina per l'insediamento, provocarono addirittura una febbre per l'espatrio. Poiché in primo luogo vennero richieste le famiglie, nei luoghi d'origine e nei luoghi di raccolta si verificarono improvvise celebrazioni di matrimonio.

Chi erano questi emigranti?

La maggior parte degli emigrati, che a causa della Guerra dei Sette Anni4 (1756-63) si erano impoveriti, provenivano principalmente da cattive situazioni rurali e provinciali e molti erano pronti ad emigrare, perché volevano o dovevano iniziare nuovamente una nuova vita.

la battaglia di Kolin 1757
la battaglia di Kolin 1757

 

la partenza degli emigranti - disegno di Rudolf Suhrlandt (1781 - 1862)
la partenza degli emigranti
disegno di Rudolf Suhrlandt (1781 - 1862)

Prima di emigrare, conoscevano l'Impero Russo solo dalla pubblicità dei locatori e dalla contro-propaganda statale e religiosa. La speranza di una proprietà terriera più grande, le difficoltà finanziarie ed economiche in patria, la promessa dell'esenzione dall'odiato servizio militare, motivi religiosi, ma anche il gusto per l'avventura e le intenzioni di matrimonio erano i motivi principali per l'emigrazione.

La risposta alle promesse5 dei locatori fu così grande che alcuni Principi tedeschi furono costretti di emanare divieti d'emigrazione perché temevano un grande esodo dai loro territori.

 

Ai delatori furono promesse alte ricompense. Ciò consentì ai reclutatori russi di arruolare con successo emigranti solo nell'ovest e nel sud-ovest dei territori tedeschi, dove le misure contro l'emigrazione erano più leggere.

L'emigrazione di massa verso l'Impero Russo

Anche se non era facile emigrare dai territori tedeschi, Caterina II provocò, con il suo manifesto, un'emigrazione di massa.

emigrazione

Tra il 1763 e il 1774 30.623 coloni andarono nell'Impero Russo attraversando Lubecca o Amburgo. I coloni provenivano soprattutto dagli staterelli tedeschi del sud e sudovest (Baviera Settentrionale, Baden e Assia) ma anche dalla Svizzera e dall'Alsazia. Ai tedeschi si unirono spesso anche olandesi e italiani.

In questo faticoso viaggio, fatto in nave e via terra, molti coloni morirono. Circa 25.000 tedeschi arrivarono al fiume Volga vicino a Saratov, dove trovarono condizioni che tuttavia, non corrispondevano alla loro idea di “Terra Promessa”. Non vi erano né i collegamenti favorevoli di trasporto né le case o il materiale di costruzione che era stato promesso.

Fatta eccezione di alcuni piccoli gruppi, 26.509 coloni furono mandati a Saratov, dove ne arrivarono solo 23.126. Su entrambe le sponde del Volga nacquero 63 insediamenti dei locatori e 41 della corona (tedeschi del Volga), a San Pietroburgo, vicino a Riga, nel Gouvernment Cherson e in Volinia.

 

Questo territorio allora era una zona di confine dell'Impero Russo poco controllata e scarsamente popolata.

la steppa
la steppe

"Campi? Ce ne sono molti. Anche le foreste, i prati e l'acqua. Solo non ci sono villaggi ne città in quella zona, tranne Saratov e Pokrovsk. Solo i briganti girano lì e rubano e saccheggiano dove possono". 

 

da: Sebastian Bauer, romanzo storico di Wilhelm Brungardt, tedesco del Volga, * 1908 a Herzog (zona del Volga) † 20.11.1990 in Novosibirsk

 

I primi decenni dei coloni furono segnati dalla povertà, dai cattivi raccolti e dal onnipresente paura della sopravvivenza. I 100 insediamenti furono ripetutamente attaccati dalle stirpi nomadi dei Calmucchi e dei Chirghisi. Inoltre i coloni tedeschi erano in concorrenza con i pionieri russi per prendere il miglior terreno coltivabile ed i miglior pascoli; però quasi mai riuscirono ad imporsi sui pionieri.

Negli anni dal 1800 al 1803 i coloni legalmente erano messi meglio. Ad esempio fu stabilita l'amministrazione autonoma delle colonie tedesche ed il "governatore di fiducia". Questi cambiamenti dell'amministrazione portarono nelle colonie ad un andamento positivo dell'economia. Dopo circa 40 anni di immigrazione tedesca, la popolazione si era più che raddoppiata: nel 1815 vivevano già più di 60.000 tedeschi nelle sole colonie del Volga.

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Anmerkungen

1 Contadino statale = I contadini statali vennero ufficialmente classificati come servi dello stato (in contrapposizione ai servi dei proprietari terreni); disponevano di più libertà di quanto si può pensare. I contadini statali potevano acquistare terreni ma non possedere i servi. Erano inoltre autorizzati a rinunciare al loro status ed a trasferirsi in città. I "servi dello stato" erano vincolati allo stato in diversi modi: potevano essere chiamati alle armi, dovevano pagare le tasse e pagare l'affitto per il terreno messo loro a disposizione dallo Stato.

2 Metodi di reclutamento = Carlo Eugenio governò il ducato di Wirtemberg dal 1737 al 1793. Il Wirtemberg aveva già allora una commissione (consiglio) formata dai “ceti” (Ständeversammlung = assemblea o parlamento, che è diviso in ceti) che limitavano i diritti del regnante. Carlo Eugenio amava il lusso e gli sprechi. Regnò come un sovrano tirannico e assolutista che non tollerava ne opinioni diverse ne opposizioni (gli oppositori venivano imprigionati). Fu in costante conflitto con la commissione.
Nel 1752 stipulò il primo “contratto di sussidio” con la Francia la quale gli diede per qualche tempo un margine di manovra finanziario. Per la messa a disposizione, in caso di richiesta francese, di un “esercito di sussidio” di 6.000 uomini per un periodo di 6 anni, la Francia gli avrebbe pagato 130.000 fiorini.
Il duca Carlo Eugenio scialacquò i sussidi francesi con il suo vizio agli sprechi, e non pensava minimamente ad equipaggiare i soldati per una eventuale richiesta francese.
Quando poi nel 1756 scoppiò la guerra dei sette anni (anche: Terza Guerra di Slesia) e la Francia effettivamente chiese al Wirtemberg l'esercito di sussidio, il duca si trovò in grande difficoltà.
Oltre all'esercito pattuito, il duca doveva mettere a disposizione agli austriaci altri 1.500 soldati per la guerra contro la Prussia. Ma non c'erano né soldati, né uniformi, né armi, né munizioni.
In Wirtemberg in quel periodo si poteva essere reclutati solo in caso di difesa. Allora il duca indusse la mobilitazione. Però quasi nessuno rispose volontariamente a questa chiamata, così fece reclutare gli uomini con la forza. Iniziò una caccia all'uomo su larga scala, agricoltori, piccoli artigiani e braccianti. La caccia al uomo si tenne tre volte, il 3 maggio, il 7 luglio e il 27 ottobre 1757. Ma si riuscì ad organizzare un esercito di soli 2.700 uomini invece dei 6.000 richiesti dal contratto di sussidio stipulato con la Francia.
Così nelle trattorie o alle feste del paese furono catturati uomini ubriachi. Furono messi senza esitare in prigione e tenuti lì senza cibo fino a quando non si arruolarono "volontariamente".
Per i disertori fu messa una taglia sulla loro testa pari a 18 fiorini. Si scatenò una vera e propria "febbre di caccia": le campane chiamavano alla caccia dei sospettati, le strade venivano bloccate, i ponti venivano sorvegliati, e i mucchi di paglia venivano infilzati con le forche.

3 Il locatore (reclutatore), o leader dei coloni (imprenditore d'insediamento), nell'insediamento ebbe un ruolo importante. Egli veniva descritto di solito come direttore delle sue colonie e doveva occuparsi della pubblicazione dei manifesti all'estero, reclutare i coloni e accompagnarli al luogo di destinazione. Per i suoi servizi riceveva dei benefici stabiliti o una taglia. I locatori appartennevano spesso alla nobiltà inferiore o al ceto della borghesia. Raramente erano ricchi agricoltori. Spesso i primi insediamenti ricevettero i nomi dei loro locatori.  Il più noto locatore al servizio del governo russo fu il barone Ferdinand de Canneau de Beauregard, che portò circa 2.000 famiglie in Russia. Per ogni famiglia arruolata ricevette da 5 a 10 rubli e per ogni 100 famiglie invece 3 parcelle di terreno nella zona d'insediamento. Dagli emigranti Beauregard si fece garantire contrattualmente la decime e privilegi nella futura patria. Per questo i coloni soffrirono molto con questi locatori, che si facevano chiamare “direttori”. Molti piccoli Stati tedeschi, come la Prussia, la Sassonia e la Baviera, vietarono l'emigrazione e in parte minacciarono i locatori anche con la pena di morte. Di conseguenza, i locatori poterono arruolare i coloni liberamente solo in alcune Signorie tedesche a sud, a sudovest e nelle città imperiali libere. Questi locatori però non avevano sempre la migliore reputazione. Nel periodo dopo La Guerra dei sette anni il termine "Bauernfängerei", che tradotto letteralmente significa „caccia ai contadini“, e sta per „truffa intuibile“, ebbe uno sviluppo. I reclutatori di coloni promettevano una vita in Russia senza pensieri, quasi paradisiaca ed erano guidati dall'avidità di denaro. In fondo ricevevano un premio per ogni famiglia arruolata. Per cui ai locatori senza scrupoli non interessava di certo l'idoneità degli arruolati per il progetto d'insediamento ma solo il loro numero.

4 La guerra dei sette anni = anche la 3^ guerra della Slesia: guerra austriaca contro la Prussia dal 1756 al 1763 per recuperare la Slesia e per l'egemonia in Europa. Era coinvolta la maggior parte delle potenze europee, in particolare la Gran Bretagna e la Prussia da un lato e l'Austria, la Sassonia, la Francia, la Russia, la Svezia e la Spagna su l'altro.
Maria Teresa, imperatrice d'Austria e il suo ministro il conte Kaunitz cercarono, dopo la 2^ guerra Slesiana, di recuperare la Slesia, che la Prussia aveva conquistato nel 1742, e in questo contesto, di spezzare la potenza prussiana che era vista come una minaccia. Le tensioni che si crearono in Europa si legarono a quelle tra l'Inghilterra e la Francia per il possesso della zona nei pressi dell'Ohio in Nord America. La guerra fu combattuta in Europa centrale, in Nord America, in India, nei Caraibi e nei loro oceani.
La guerra dei 7 anni è considerata la prima guerra mondiale che cambiò l'equilibrio europeo. Allo stesso tempo il dualismo tra l'Austria e la Prussia lasciò la sua impronta nella storia tedesca per ancora circa 100 anni. Anche se terminò in parità tra i contendenti, la Prussia accanto all'Inghilterra, alla Francia, all'Austria ed alla Russia venne riconosciuta come superpotenza europea.

5 Promesse = in parte ai coloni fu promesso il paradiso in terra. Affinché i coloni si avventurassero in un viaggio così lungo, i locatori promisero molto di più di quanto previsto. Le condizioni negli insediamenti furono descritte nei colori più rosei. Ai coloni venne assicurata una casa, una mucca e il terreno per l'agricoltura. La steppa però doveva essere prima bonificata. Per il viaggio verso la “Terra Promessa " i coloni ricevettero un po' di soldi, che gli furono dati all'inizio del viaggio. Intenzionalmente i locatori evitarono di parlare delle povere condizioni nelle grandi proprietà terriere. Naturalmente non si parlava dell'erba dura della steppa, alta quanto un uomo, che le mucche mangiavano a malincuore. Ma i coloni poi la trovarono così. Inoltre fu raccontato che sulle isole del fiume Volga sarebbe cresciuto, oltre a tutti i tipi di cereali, il riso, il tabacco e il gelso utile per i bachi da seta; cose queste che poi si verificarono non essere vere.