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Gli insediamenti tedeschi nella zona del Mar Nero

La Rivoluzione di febbraio

manifestazione a Pietrogrado nel 1917
manifestazione a Pietrogrado nel 1917

Nelle prime settimane del 1917, l'unità tra monarca e popolo si spezzò completamente. A metà febbraio del 1917 la capitale Pietrogrado era paralizzata. I giornali cessarono le loro pubblicazioni, il rifornimento si interruppe, il popolo, che soffriva la fame, si versò per le strade gridando “dateci del pane, stiamo morendo di fame, abbiamo bisogno di pane.1” Non esisteva più un centro organizzativo unificato e nel quartier generale, lo zar non riusciva ad affrontare le questioni sulla strategia di guerra. La Duma venne licenziata e le sue sedute vennero rimandate al 27 febbraio.

disordini a Pietrogrado
disordini a Pietrogrado

La guarnigione di Pietrogrado, composta da quasi 160.000 uomini, era passiva e c'erano i primi segni di una fraternizzazione tra i soldati, i lavoratori in sciopero e le loro donne che soffrivano la di fame.

Il 25 febbraio/10 marzo del 1917 lo zar Nicola II diede alla guarnigione di Pietrogrado l'ordine di sparare e i primi colpi vennero sparati. Cadaveri di operai russi giacevano sul marciapiede e sembrava che nessuno si scandalizzasse. Nella notte del 27 febbraio/12 marzo arrivò il sovvertimento politico.

Una massa innumerevole di soldati e lavoratori girava agitata nelle strade. Gridavano, si abbracciavano ed erano completamente presi dalla gioia e dall'entusiasmo per la vittoria, attesa dal popolo da 100 anni, sul sistema, sulla “borghesia”, sulle ingiustizie sopportate dal popolo da così lungo tempo. Il popolo era ubriaco per la felicità e ovunque si vedeva la soddisfazione della gente.

la stazione di polizia dopo l'incendio
la stazione di polizia dopo l'incendio

L'arsenale venne aperto dalle truppe e lasciato alla popolazione della città; la massa aveva aperto le carceri e liberato i prigionieri, il quartier generale della polizia politica era stato bruciato.

La prima gioia, l'entusiasmo, la consapevolezza del potere ricevuto e la voglia di mostrare e usare questo potere, ben presto degenerò in disordini, in un caos senza pari. Si giunse a violenze, interrogatori, sparatorie, esecuzioni, attacchi alle colonie tedesche e piccoli e grandi scontri di piazza tra operai e soldati e tra singole persone e dipartimenti politici.

barricata durante la rivoluzione di febbraio
barricata durante la rivoluzione di febbraio

Presto in tutto il paese non c'era una casa pubblica o privata che non portava le tracce di queste lotte, nessuna casa senza buchi o altre tracce di distruzione. Si sparava e sparava, principalmente su persone piuttosto ben vestite, come funzionari, medici, inse-gnanti e professori. Una gran parte dell'intellighenzia russa divenne vittima di questi sconsiderati e furenti scontri dei primi giorni e settimane dopo la rivoluzione.

 

lo Zar Nicola II con la sua famiglia
lo Zar Nicola II con la sua famiglia

Lo zar fu e rimase incapace di agire. Sotto la pressione degli eventi, lo Zar Nicola II firmò l'abdicazione il 2 marzo/15 marzo del 1917. La corte russa venne dissolta così che la Rivoluzione di febbraio aveva raggiunto il suo obiettivo. Lo Zar Nicola, insieme alla sua famiglia venne esiliato dapprima a Ekaterinburg negli Urali e poi, nel corso della rivoluzione, ucciso nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 1918.

La maggior parte dei tedeschi russi, che aveva sofferto sotto l'incertezza della sua esistenza nell'ultima fase del regno zarista, accolse il sovvertimento rivoluzionario e il governo provvisorio con giubilo e fiducia.

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Anmerkungen

1 Jones Stinten: „Russland in Revolution - By an eye-withness“, H. Jenkins Ltd, London SW 1917, Seite 79f;