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La politica d'insediamento sotto Alessandro I (1801-1825)
Nuove direttive per l'insediamento
povertà
Tra i coloni del 1803 c'erano molti contadini non idonei e in più la maggior parte era fatta di poveri, artigiani inutili, deboli, persone singole e addirittura alcuni con malattie trascurate. La prova di tutto ciò era l'alta somma di denaro che era necessaria per il viaggio dei coloni e che al confine dovevano essere forniti di abiti e scarpe.
Il ministro suggerì di "accettare solo agricoltori abili e ricchi, che potessero condurre la coltivazione della steppa in modo veramente razionale".
In futuro si sarebbe dovuto accettare soltanto agricoltori stranieri benestanti, soprattutto quelli che avevano esperienza nella viticoltura, nella produzione della seta e nell'allevamento di pecore di razza migliore e, pertanto, potevano essere da modello per la popolazione indigena.
I terreni necessari dovevano essere acquistati prima che i coloni fossero chiamati nel paese, perché fino a quel momento i coloni di solito dovevano aspettare fino a due anni per l'assegnazione dell'insediamento a spese del governo.