sei in: tedeschi di Russia > La politica d'insediamento sotto Caterina II

La politica d'insediamento sotto Caterina II (1762-1796)

(parte 3 di 3)

L'arrivo nella nuova patria

Dopo l'arrivo dei coloni si era scoperto che tutta una serie di promesse del manifesto dell'imperatrice non era stata rispettata. Le autorità si erano dimenticate di creare i presupposti per un insediamento di successo. Così per il terreno per le colonie non erano stati ancora effettuati i rilievi; delle promesse case con dépendence non ce n'era neanche una, addirittura mancava il materiale di costruzione.

capanna di terra

La maggior parte dei nuovi arrivati doveva perciò passare il primo inverno a Saratov, in paesi vicini e, in parte, vivere nei primi anni in primitivi alloggi scavati sotto terra. Molti di loro si ammalarono e morirono.

Così i coloni non si poterono insediare liberamente in tutte le province dell'Impero Russo, ma furono insediati in territori appositamente selezionati e loro assegnati.

Nel manifesto inoltre la patria futura era stata descritta ai coloni in modo molto poetico. Invece trovarono una steppa senza alberi utili e senza laghi.

Nuova Russia

Lo sviluppo economico delle colonie tedesche nella Nuova Russia inizialmente era fortemente ostacolato dalle malattie della popolazione e dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli. Nella colonia di Alexanderhilf dell'area di Großliebental nel 1804 morirono circa 360 persone; nei successivi due anni solo pochi sopravvissero. Nella vicina colonia Neuburg morirono nello stesso tempo 29 delle 65 famiglie insediate.

La colonizzazione della Bessarabia (dal 1814) ha trovato difficoltà simili. La fornitura di cibo non avveniva in modo regolare e le assegnazioni della farina erano in gran parte di qualità scadente, non era neanche idonea come mangime per gli animali. Le inefficienze organizzative e la corruzione dei funzionari aggravarono la situazione dei coloni ulteriormente tanto che questi giunsero ad opporre resistenza alle autorità.

Molti dei coloni tedeschi erano artigiani esperti. La delusione fu grande quando nella nuova patria erano costretti ad esercitare un'attività agricola senza alcuna esperienza e conoscenze necessarie. Le loro conoscenze artigianali rimasero perciò a lungo inutilizzate.